PIPER J3-CUB                       www.paolomalerba.it

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PA28   S-12
 


Nella foto PIPER J3-CUB
marche I-MALO all'aeroporto di Perugia Sant'Egidio nel 2014 (foto per gentile concessione di Ray Barber)
 

Scheda tecnica
 Costruttore  Piper Aircraft Corporation
  Numero posti   2
  Apertura alare   m. 10.73
  Peso a vuoto   Kg. 290
  Peso totale   Kg. 499
  Motore    Continental A-65
  Velocità massima   Km/h 148
  Velocità di crociera   Km/h 120
  Tangenza   12.000 ft
  Autonomia   Km. 402
 

Un po' di storia

 Il Piper J-3 Cub è un aereo leggero americano costruito tra il 1937 e il 1947 dalla Piper Aircraft Corporation. Il velivolo ha un design semplice, leggero, che gli conferisce buone doti di manovrabilità alle basse velocità e ottime prestazioni sui campi corti. La popolarità del velivolo - così come il grande numero di esemplari prodotti negli USA (quasi 20.000) può essere paragonata solo con la popolarità e i numeri dell'automobile Ford Modello T.
Lo J-3 è stato originariamente concepito come addestratore e velivolo di aviazione generale. Grazie alle sue prestazioni fu adatto ad una grande varietà di usi militari fu infatti utilizzato come ricognitore, come aereo di collegamento e velivolo di controllo a terra del campo di battaglia. Durante la seconda guerra mondiale è stato prodotto in un gran numero di esemplari prendendo la denominazione di L-4 Grasshopper. Un gran numero di esemplari è ancora in volo oggi. In particolare gli J-3 sono molto apprezzati come "bush aircraft".
Il Piper J-3 Cub è un monoplano ad ala alta dotato di un'ampia ala rettangolare. E ' propulso da un motore a pistoni raffreddato ad aria che muove un'elica a passo fisso. La fusoliera è costituita da un telaio in acciaio saldato rivestito in tela. La cabina ha due posti in tandem.

Due considerazioni...

Il velivolo nella foto marche I-MALO è stato lungamente di base all'Aero Club di Genova verso la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta in quanto di proprietà di un socio del sodalizio. In questa occasione ebbi modo di volarci diverse volte e di ammirarne le doti STOL e la maneggevolezza. Il velivolo riusciva addirittura a staccare le ruote da terra decollando nel senso della larghezza della pista, lasciando gli spettatori a bocca aperta. L'I-MALO ha numero seriale 00001M in quanto derivante da una ricostruzione fatta intorno alla fine degli anni Quaranta. L'I-MALO e l' I-MALU, terminati i divieti imposti dagli alleati nel secondo dopoguerra, furono i primi velivoli in carico all'Aero Club di Milano. La foto a fianco, scattata probabilmente a Milano negli anni Cinquanta, mostra l'ampia finestratura che fa pensare ad una derivazione militare del velivolo.