Un po' di storia
Il
Piper J-3 Cub è un aereo leggero americano costruito tra il 1937 e
il 1947 dalla Piper Aircraft Corporation. Il velivolo ha un design
semplice, leggero, che gli conferisce buone doti di manovrabilità
alle basse velocità e ottime prestazioni sui campi corti. La
popolarità del velivolo - così come il grande numero di esemplari
prodotti negli USA (quasi 20.000) può essere paragonata solo con la
popolarità e i numeri dell'automobile Ford Modello T.
Lo J-3 è stato originariamente concepito come addestratore e
velivolo di aviazione generale. Grazie alle sue prestazioni fu
adatto ad una grande varietà di usi militari fu infatti utilizzato
come ricognitore, come aereo di collegamento e velivolo di controllo
a terra del campo di battaglia. Durante la seconda guerra mondiale è
stato prodotto in un gran numero di esemplari prendendo la
denominazione di L-4 Grasshopper. Un gran numero di esemplari è
ancora in volo oggi. In particolare gli J-3 sono molto apprezzati
come "bush aircraft".
Il Piper J-3 Cub è un monoplano ad ala alta dotato di un'ampia ala
rettangolare. E ' propulso da un motore a pistoni raffreddato ad
aria che muove un'elica a passo fisso. La fusoliera è costituita da
un telaio in acciaio saldato rivestito in tela. La cabina ha due
posti in tandem.
Due considerazioni...
Il
velivolo nella foto marche I-MALO è stato lungamente di base all'Aero Club di
Genova verso la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta in quanto di
proprietà di un socio del sodalizio. In questa occasione ebbi modo di volarci
diverse volte e di ammirarne le doti STOL e la maneggevolezza. Il velivolo
riusciva addirittura a staccare le ruote da terra decollando nel senso della
larghezza della pista, lasciando gli spettatori a bocca aperta. L'I-MALO ha
numero seriale 00001M in quanto derivante da una ricostruzione fatta intorno
alla fine degli anni Quaranta. L'I-MALO e l' I-MALU, terminati i divieti imposti
dagli alleati nel secondo dopoguerra, furono i primi velivoli in carico all'Aero
Club di Milano. La foto a fianco, scattata probabilmente a Milano negli anni
Cinquanta, mostra l'ampia finestratura che fa pensare ad una derivazione
militare del velivolo.

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