Operazione Weserübung
l 9 aprile 1940, alle 5.20
precise (4.20 ora danese),
l'inviato tedesco a Copenaghen
svegliò il ministro degli Esteri
del paese per presentare al
governo danese un documento con
cui si "offriva" alla Danimarca
la "protezione del Reich",
offerta che in realtà non
prendeva in considerazione la
possibilità di un rifiuto. La
piccola nazione danese non poté
neanche accennare una seppur
blanda resistenza. Ci furono
solo alcune scaramucce nello
Jutland, e nella capitale la
Guardia Reale sparò qualche
colpo intorno alla reggia,
causando qualche ferito.
Il re Cristiano X firmò la
capitolazione di fronte al
Generale Kurt Himer, alle 14.00
di quello stesso giorno. Ci
furono in tutto 13 morti e 23
feriti per parte danese e 20
feriti per parte tedesca.
Quella in Danimarca fu una vera
e propria passeggiata militare,
che le forze alleate non
poterono in alcun modo impedire.
L'intervento tedesco fu rapido e
determinato, favorito anche
dalla totale impreparazione
militare dei danesi, le cui
forze armate nulla avrebbero
potuto per tentare anche solo di
rallentare una azione di forza
germanica.
Il trattato
di pace che intercorse tra la
Danimarca e la Germania consentì
a Re Cristiano ed al suo Governo
di rimanere in carica, con il
solo ambasciatore tedesco a
rappresentare gli interessi del
Reich, con l'unica condizione
reciproca di non compiere atti
ostili contro le forze di
occupazione da parte dei civili
danesi e di non violare i
diritti costituzionali danesi da
parte degli occupanti. Di grande
significato per il popolo danese
fu la scelta da parte del Re di
non prendere la via dell'esilio,
diversamente da quanto sarebbe
accaduto successivamente in
Norvegia ed in Olanda, e la sua
presenza costante, rappresentata
dalle sue quotidiane passeggiate
a cavallo per le vie della
capitale, divenne un simbolo del
silenzioso atteggiamento
passivamente ostile dei danesi.
Negli anni
che seguirono tuttavia
l'atteggiamento dei danesi
iniziò a mutare: nell'estate del
1943 il comandante delle forze
di occupazione, il generale
Hermann von Hanneken, segnalò un
crescente numero di sabotaggi
nei cantieri navali e, dopo
l'ordine, da parte delle
autorità tedesche, di fare
sorvegliare gli operai da
guardie armate, nacquero
spontanei una serie di scioperi
che ridussero sensibilmente
l'attività produttiva e
l'ostilità verso le forze di
occupazione culminò con
l'attentato alla Sala delle
Rappresentazioni di Copenaghen,
fatta esplodere poche ore prima
che venisse adibita ad alloggio
per i soldati tedeschi.
Questo evento causò
l'imposizione del coprifuoco,
della legge marziale, che
sarebbe stata mantenuta fino
alla liberazione del paese,
avvenuta nel maggio del 1945, e
la deportazione in campi di
prigionia dei sospetti e, a
seguito di un'aggressione ai
danni di un ufficiale tedesco,
ed il conseguente rifiuto da
parte dei danesi di consegnare i
colpevoli, i tedeschi assunsero
il controllo di tutte le
principali installazioni civili
del paese ed il Re fu posto agli
arresti domiciliari; ci fu anche
un tentativo da parte dei
tedeschi di impadronirsi della
piccola flotta danese, ancorata
nel porto di Copenaghen, ma 29
navi furono autoaffondate ed
altre 13 ripararono in porti
svedesi neutrali.
Il diorama
Il plastico ha come sfondo una
casa danese prodotta dalla Mini
Art (ref. MT36023).
L'assemblaggio non è dei più
semplici essendo gli stampi in
lastre di vacuform, nonostante
ciò l'effetto, una volta montato
e dipinto l'insieme, è davvero
realistico. I figurini che
riproducono la fanteria
corazzata tedesca
sono della tedesca Revell e
risentono decisamente
dell'anzianità dello stampo,
mentre il sottufficiale in
bicicletta decisamente migliore, è ricavato da una
scatola della Tamiya (ref.35240).
L'anziana signora sull'uscio di
casa - in atteggiamento
preoccupato nel constatare
l'avvenuta occupazione del suo
villaggio - proviene dal kit
Mini Art ref. 35086.