a cura della dott.ssa Vilma Ferrari

 

 

 

L’insegnamento della filosofia nella Confederazione svizzera

 

*   L'insegnamento della filosofia in Svizzera

*   Allegati

*   Introduzione

 

 

 

E’ necessario, prima di entrare in argomento, sottolineare come l’istruzione in Svizzera non costituisca un’entità omogenea essendo di competenza cantonale e considerando che i cantoni sono 23 e che alcuni sono suddivisi in sottocantoni, abbiamo 26 sistemi scolastici differenti.

Esistono nella Confederazione elvetica realtà diverse regolate da proprie leggi scolastiche; è stato creato un organo, la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), fondato sul Concordato sulla coordinazione scolastica tra i diversi cantoni che si propone di unificare queste disomogeneità.

Si può parlare di un sistema scolastico svizzero soltanto in relazione a determinate idee comuni; infatti i programmi didattici, gli strumenti di insegnamento e la formazione degli insegnanti sono ancora dominate dalle diverse realtà politiche cantonali.

La prospettiva dell’integrazione europea ha tuttavia innescato alcuni cambiamenti: l’età scolastica è stata armonizzata e la maturità liceale è stata sottoposta a una revisione integrale (Ordinanza sul Riconoscimento del certificato di Maturità del 1995), la formazione del corpo docente è oggetto dei riforma così come la maturità professionale, inoltre è già in vigore un accordo intercantonale sul riconoscimento reciproco dei titoli di studio.

 

 

 

Il sistema scolastico svizzero.

 

La scuola materna non obbligatoria prevede la frequenza dei bambini di età compresa tra i quattro e sei anni.

In tutti i cantoni l’età di ammissione alla scuola elementare è fissata a sei o sette anni, la durata della scuola obbligatoria è generalmente di nove anni. La maggior parte dei cantoni offre l’opportunità di un decimo anno scolastico facoltativo.

La scuola dell’obbligo prevede un livello elementare della durata di quattro anni e un livello di scuola media di durata compresa tra i tre e i cinque anni con diversi traguardi di apprendimento.

La scuola secondaria, attualmente oggetto di riforme, prevede una scuola professionale con formazione di base con il sistema bipolare scuola-lavoro, integrando lo studio con l’attività pratica. Durante l’apprendistato o dopo il diploma di apprendistato gli alunni possono aspirare alla maturità professionale scegliendo un indirizzo tecnico, commerciale, artigianale, artistico o tecnico-agricolo.

Il liceo caratterizzato da cinque indirizzi (classico, latino, scientifico, moderno ed economico) in genere cantonale o comunale, è stato sostituito da un sistema più flessibile di materia a scelta, con contenuti di studio definiti in analogia al modello precedente.

Gli esami di maturità comprendono attualmente le sette materie base, più una materia primaria e una materia complementare a scelta: dunque nove materie in totale; inoltre gli esaminandi devono preparare autonomamente una tesi di maturità.

 

 

L’insegnamento della filosofia nella scuola secondaria.

 

La filosofia compare nella nuova maturità come materia scelta in opzione specifica o in opzione complementare; nel primo caso essa determina il carattere conferito a tale esame si può parlare di maturità filosofica, nel secondo caso rafforza l’impronta che l’alunno ha dato a tale esame.

E’ necessario notare come la filosofia presentata nelle due opzioni sia legata alla pedagogia-psicologia o all’insegnamento religioso e quindi non si possa ancora considerare come una disciplina autonoma.

L’insegnamento della filosofia come opzione specifica prevede quattro o cinque ore settimanali, come opzione complementare due o tre ore alla settimana.

Questo nuovo ruolo assunto dalla filosofia nella nuova maturità ha suscitato irritazione e risentimento nella Società Filosofica Svizzera, in quanto la filosofia si presenta spuria unita alla pedagogia, inoltre la sua presenza come opzione danneggia i cantoni che ne rendono il suo insegnamento obbligatorio (Ginevra e Vaud). I Piani di Studio Quadro (PEC) previsti per la filosofia vengono fortemente criticati dalla SPP in quanto redatti senza consultare gli ambienti interessati.

Dai Pec si evince che alla filosofia è assegnato un compito formativo e pedagogico, l’alunno deve riflettere e imparare a ragionare autonomamente e criticamente su problemi del presente, questo pensiero si svilupperà sia attraverso il dialogo con se stesso ma anche con gli autori del passato considerati degli interlocutori privilegiati.

Gli obiettivi fondamentali vengono ricondotti alla conoscenza dei concetti principali della filosofia, alla comprensione delle domande filosofiche più importanti, alla conoscenza delle risposte date ad esse e all’individuazione dei diversi modi di argomentare.

Gli autori del passato e le principali correnti filosofiche devono essere collocati nella temperie culturale che ha determinato il sorgere del loro pensiero.

Dall’analisi dei Piani di studio quadro si deduce che la filosofia deve essere trasmessa attraverso il metodo zeetetico, ma i problemi devono essere anche compresi all’interno della loro storicità.

Il fatto che un problema venga storicizzato non esclude anche secondo i compilatori del PEC una presentazione della disciplina secondo il metodo storico e una lettura di testi. Questo programma è molto ambizioso considerando il monte ore che viene assegnato all’insegnamento della filosofia.

La formazione degli insegnanti liceali avviene a livello universitario con il conseguimento della laurea specifica (quattro anni), seguita da due o quattro semestri di formazione professionale specifica.

La vecchia maturità regolata dall’ORM 86 non prevedeva delle norme generali a cui adeguarsi, ma ogni istituto era lasciato libero insegnare la disciplina secondo il metodo più congeniale seguendo certo i dettami stabiliti dal cantone. Nel Programma del Liceo di Fribourg del 1986 il metodo storico era integrato dalla lettura dei testi di autori scelti: Presocratici, Platone, Aristotele, San Tommaso d’Aquino, Cartesio, Spinoza, Leibniz, Kant, Hegel, Schopenhauer, Kierkeaard, Nietzsche, Heidegger, Jaspers, Sartre, Gadamer, Maritain, Gilson, Habermas e Wittgenstein.

Grande spazio era dedicato all’epistemologia (filosofia dialettica, filosofia analitica ed ermeneutica) e alla logica (fondamenti e storia della logica).

Attualmente la Svizzera come l’Italia sta vivendo una situazione di trapasso e la strada da percorrere per arrivare a parlare di un sistema scolastico unitario è ancora molta, l’importante è che si sia posto il problema!!

 

 

 

 

Bibliografia

 

C. Dejung, Philosophy from Switzerland, Zürich 1997.

R. Levy, La struttura sociale in Svizzera, Zurigo 1990.

A. Secci, La scuola in Svizzera, Brescia 1982.

 

Siti consultati:

http://www.arifs.it/svizzera.htm