ISTITUTO STATALE d'ARTE

Filosofia & Grafica

Corso di Filosofia a.s. 2003-22004

Istituto Statale d'Arte Via G.B.Ghio, 14 16043 Chiavari (Ge) Tel.: 0185 307754 Fax: 0185 322605

 

Proposta per un viaggio tra Filosofia & Grafica

 

Questo luogo virtuale è destinato a raccogliere gli elaborati grafici degli studenti del Corso Michelangelo dell'Istituto Statale d'Arte di Chiavari prodotti nell'Anno scolastico 2003 - 2004 e che avranno per soggetto  le suggestioni iconiche legate alla storia della Filosofia. Il percorso si snoderà attraverso suggestioni tratte dalla storia del pensiero occidentale dalle origini ai padri della chiesa

 

 
  I presofisti
 

 

    Dal pensiero Jonico al compimento del pensiero democriteo              di Angela Puni III°C

 

Il pensiero filosofico nasce in Grecia: i primi filosofi sono detti della physis, cioè della natura, cercano quindi di trovare spiegazioni sulle origini del mondo con il ragionamento mentre prima invece lo si faceva attraverso i miti cosmognici, ovvero dei racconti favolosi.

La filosofia nasce in Magna Grecia) soprattutto per queste ragioni:

  • le polis sono un tipo di società aperta, dove il pensiero è libero;

  • non vi è una religione del libro, quindi non vi sono regole o concetti già svelati  e l’interpretazione del mondo è libera;

  • il commercio rende ricchi e quindi le persone, non dovendosi preoccupare di come sopravvivere, possono pensare alla filosofia.  

I primi tre filosofi sono originari di Mileto e sono Talete, Anassimandro e Anassimene: ciò che li accomuna è la ricerca dell’archè, un principio da cui nascono, sono rette e in cui morendo sfociano tutte le cose.

Per Talete l’archè è l’acqua, perché afferma che tutto nasce da essa, tutte le cose vive sono umide e, quando muoiono seccano e tornano ad essere acqua. Talete pensa inoltre che “tutto è pieno di dei” (ilozoismo), quindi l’acqua è divina, e che tutto ciò che si muove ha un’anima.

Secondo Anassimandro, invece, l’archè è l’apeiron, che significa illimitato, infinito (non come lo intendevano i greci, cioè imperfetto, ma con il significato di negazione del limite); egli pensa infatti che tutto nasce dall’infinito al quale sono stati posti dei limiti che formano tutte le cose. Anassimandro inoltre pensa che il mondo sia cilindrico e che l'apeiron compiendo un movimento vorticoso provoca la separazione dei contrari, i quali si sopraffanno ciclicamente, commettendo ogni volta un’ingiustizia.

Per Anassimene, infine, l’archè è l’aria, che, grazie a processi di rarefazione e condensazione, genera tutte le cose.

Una scuola presofista che nasce a Crotone è la scuola pitagorica. I pitagorici credono nella metempsicosi, cioè credono che l’anima sia prigioniera del corpo e che dopo la morte avvenga la reincarnazione fino a che l'anima non si sia purificata (come per i misteri eleusini); secondo i pitagorici la perfezione e la purificazione dell'anima si raggiunge attraverso lo studio della matematica.

Per loro i numeri non sono astratti, ma figure geometriche e li rappresentano con i sassi: pensano infatti che nei numeri pari sia presente l’infinito, perché ad un numero pari si può aggiungere due infinite volte. Dividono i numeri in pari, dispari e pari-in-pari; quest’ultimo è il numero Uno, perché aggiungendolo o sottraendolo a un qualsiasi numero si ottiene un altro numero, dispari o pari.

Per i pitagorici, quindi, l’archè è il numero: infatti pensano che in natura tutto è misurabile e dato da rapporti numerici.

Un filosofo solitario fu Eraclito da Efeso: egli scrive sotto forma di aforismi (brevi sentenze in cui le cose sono dette in modo ambiguo), perché non ha fiducia negli uomini e pensa che la maggior parte di loro non capirebbe.

Eraclito crede nel logos, che, nella sua filosofia, ha tre significati ovvero usato in senso :

  • oggettivo è inteso come legge razionale che governa il mondo;

  • soggettivo è inteso come la razionalità dell’uomo;

  • discorso di verità (quando parla della legge che regge il mondo).

L’archè di Eraclito è il cambiamento, perché secondo lui, in natura, l’unica cosa che rimane tale è, appunto, il cambiamento; egli identifica quest’ultimo con il fuoco.

Eraclito crede inoltre nell’unità dei contrari, afferma cioè che se ci troviamo davanti a due contrari, in realtà ci troviamo davanti ad una cosa sola, perché uno senza l’altro non avrebbe senso. A proposito di questo fa l’esempio, in un suo aforisma, di un cerchio, in cui il punto d'inizio e quello di fine coincidono e sono quindi un’unica cosa.

Parmenide da Elea è il padre dell’ontologia (lo studio dell’essere) ed è il primo filosofo razionalista (pensa che la ragione debba prevalere  sui sensi).

Parmenide crede nell’unità dell’essere (monismo); per lui vi sono tre strade:

  • la via della falsità (il non essere è);

  • la via dell’opinione (il non essere è e l’essere è), che è quella percorsa dagli uomini;

  • la via della verità (l’essere è e non può non essere, così come il non essere non è e non può in alcun caso essere), che è l’unica percorribile.

Secondo la strada della verità, quindi, l’essere è uno, perché altrimenti tra una cosa e l’altra ci sarebbe il vuoto ovvero il non essere.

L' essere dovrà quindi essere:

  • immortale, perché altrimenti con la morte cadrebbe nel non essere;

  • immobile, perché, se si muovesse, la posizione precedente sarebbe non essere;

  • ingenerato, perché se non lo fosse prima ci sarebbe stato il non essere;

  • infinito, perché altrimenti dopo la fine ci sarebbe il non essere;

  • senza passato, perché altrimenti sarebbe stato non essere;

  • senza futuro, perché ciò che dovrebbe ancora succedere sarebbe non essere.

Come lui altri razionalisti sono Melisso di Samo, che mette in teoria il pensiero della scuola eleatica, e Zenone di Elea; quest’ultimo afferma che il movimento è un’illusione, perché un insieme di fermi non possono mai dare un movimento. Fa così l’esempio di Achille che non raggiungerà mai la tartaruga, perché prima di percorrere lo spazio che c’è tra lui ed essa dovrà percorrere la metà di questo spazio, ma prima ancora la metà della metà e così via, quindi in realtà sarà sempre fermo.                                                          

                                                           L'illusione del movimento di Silvia Cancellieri III°C

Vi è poi Empedocle da Agrigento, un filosofo pluralista che crede che tutto ha origine dai quattro elementi (terra, acqua, fuoco, aria). Questi ultimi sono stati uniti dalla forza dell’amore; però è poi subentrata la forza dell’odio che li ha divisi, dando origine a tutte le cose e creando il caos; tornerà poi la forza dell’amore che li riunirà.

Un altro pluralista è Anassagora da Clazomene; che pensa che all’interno di ogni cosa ci siano dei semi (omomerie) che sono destinati a diventare altro e che trasformano le cose da certe in altre. Pensa inoltre che nel mondo vi è un’intelligenza (nous).  

I quattro elementi di Federica Drago III°C

A conclusione del pensiero presofista troviamo Democrito di Abdera, un filosofo materialista: egli infatti pensa che ogni cosa è formata da atomi (atomo=indivisibile) che si muovono nel vuoto; provocando, provocando collisioni atomiche, che danno origine a loro volta a vortici attorno a cui si addensa la materia. I movimenti e le collisioni sono casuali, mentre ciò che si genera da una determinata collisione è un effetto ben preciso.

Democrito pensa che anche l’anima è formata da atomi (materiale) e che quindi muore con la morte del corpo.

 

 
 

 

Suggestioni iconiche...
 

L'Acqua


I filosofi della Phisys: Talete di Mileto

Il nutrimento di ogni cosa è umido e persino il caldo si genera e vive nell'umido; ora ciò da cui tutto si genera è il principio di tutto.

Aristotele, Metafisica,I,3,983,b,20

Disegno di Federica Drago Cl. III° C

 

Martina Helman, Cl. III° C     

        

 

 

     Silvia Bertolino III° C

Angela Puni,  Cl. III° C     

         Valeria Schenone,  Cl. III° C     

 

 

Silvia Cancellieri, Cl. III° C     

 

Il Fuoco


 

I filosofi della Phisys: Eraclito di Efeso

Questo ordine universale, che è lo stesso per tutti, non lo fece alcuno tra gli dei o tra gli uomini, ma sempre era e sarà fuoco costantemente vivente, che si accende e si spegne secondo giusta misura. 

Tutte le cose possono essere trasmutate in fuoco e il fuoco in tutte le cose.

Eraclito , Sulla natura

Disegno di Bagnasco Eliana Cl. III° C

 

I quattro elementi


I filosofi della Phisys: Empedocle di Agrigento

 

Molte cose si disgiungono da un unico essere, fuoco e acqua e terra e l'infinita altezza dell'aria e la Contesa funesta da essi disgiunta, egualmente tutt'intorno librata, e l'Amicizia fra essi, eguale in lunghezza e larghezza 

Empedocle di Agrigento , Sulla natura

Disegno di Silvia Bertolino Cl. III° C

   

 

 

 

           Disegno di Virginia Salvadori Cl.III°C

 

La morte e la vita


La metempsicosi: Pitagora di Samo

 

Diceva che l'anima è immortale, poi ch'essa passa anche in animali di altra specie 

Porfirio, Vita di Pitagora

 

Disegno di Angela Puni Cl. III° C

Atomi e vuoto


Gli atomi: Democrito di Abdera

 

Principii di tutte le cose sono gli atomi e il vuoto, e tutto il resto è opinione soggettiva 

Democrito, Frammenti

 

Collage di Martina Helman Cl. III° C


Docente: Prof. Paolo G. Malerba       E-Mail: postmaster@paolomalerba.it   URL http://www.paolomalerba.it